venerdì 17 dicembre 2010
A suscitare le ire della società bianconera questa volta sarebbero state delle dichiarazioni poco piacevoli giunte da alcuni media battipagliesi che avrebbero diffuso notizie infondate riguardo ai ragazzi e alla società stessa.
Dal canto suo, l’organizzazione battipagliese risponde a queste accuse e fa sentire la propria voce attraverso il Presidente, Antonio Leo, che sentendosi toccato in prima persona, parla per sè e per i suoi ragazzi: “ Siamo stati accusati di cose che non stanno né in cielo, né in terra; è arrivato il momento di finirla con queste insinuazioni. Il Rugby Club Battipaglia fa tanto per questi ragazzi e per l’intera cittadina ed è inammissibile che voci di corridoio, non fondate, possano minare gli equilibri della squadra e dell’intera collettività nei nostri riguardi”.
Procediamo per ordine: da qualche giorno circola voce che i ragazzi di Leo e del Mister Velella stiano rovinando il terreno di gioco del campo dove si allenano, lo Stadio Sant’Anna e non solo; sono accusati anche di danneggiare il terreno dello Stadio Pastena, dove i ragazzi giocano abitualmente le loro partite di campionato in casa.
Notizie del tutto infondate, o quasi: è vero che ultimamente gli stadi sopracitati sono in pessime condizioni, ma ciò non dipende dai rugbisti che, tra l’altro, non sono gli unici ad utilizzare i campi in questione. Lo Stadio Pastena, in particolar modo, è usato anche per manifestazioni cittadine e svariati avvenimenti sociali ed è inevitabile che il terreno si logori. Tali colpe, se ci sono, non sono di certo imputabili ai giocatori: dovrebbe essere cura dell’amministrazione comunale e chi di dovere mantenere il controllo e la gestione delle strutture sportive della città per evitare problemi di questo tipo.
Il Rugby Club Battipaglia di certo non merita tali accuse: da anni ormai contribuisce attivamente a dare ai ragazzi battipagliesi una formazione non solo sportiva ma anche di vita. Tutti i tesserati della società non hanno mai messo mano alla tasca per gli allenamenti o per altro, ed è grazie alla passione di persone che credono in questo sport che tutto ciò è possibile. Inoltre, La società bianconera è in regola per tutto quello che riguarda la burocrazia sportiva: è iscritta al Registro Nazionale del CONI, (Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ente pubblico cui è demandata l'organizzazione e il potenziamento dello sport nazionale che promuove la massima diffusione della pratica sportiva) ed inoltre, quest’anno è tra le poche società sportive della Provincia di Salerno che ha ottenuto il riconoscimento dall’Agenzia delle Entrate per ottenere I versamenti del 5 x mille dell’IRPEF destinato alle associazioni dilettantistiche.
La società, in linea con le istituzioni a cui è iscritta, promuove lo sport e grazie alla sua ideologia, ha permesso negli anni di far crescere insieme persone di diverse etnie, unite dalla passione comune per il Rugby. Inoltre, a render merito di tanti sforzi e di tanta passione, la presenza di giocatori di alto livello che sono riusciti negli anni scorsi a vestire e vestono ancora l'ambita maglia delle Nazionali e non solo: Fabio Staibano, ad esempio, è arrivato a giocare nei massimi tornei a livello europei .
Si spera che presto tali voci verranno messe definitivamente a tacere, affinché la squadra tutta e la società possano lavorare al meglio per il raggiungimento di grandi risultati ed avere il rispetto per l’opera sociale e sportiva che persegue.
Katia Dati
martedì 14 dicembre 2010
Aquile Sveve
Di Tommaso Balbi
Un primo tempo dai due volti. La gara inizia con un equilibrio in campo. Le squadre si studiano cercando di colpire gli avversari nei loro punti deboli. Al 10’ le Aquile violano la meta avversaria con Mauriello, che raccoglie una palla uscita dalla mischia all’altezza dei 5 metri e s’infila tra mediano e terza linea e schiaccia in meta. Da questo momento le Aquile prendono il predominio del gioco che concretizzano con una ulteriore meta, a metà del 1° tempo, di Giordano e si portano sul 10 a 0. Il Pesaro viene punto nell’orgoglio e incomincia a premere gli avversari.
Il volto della gara cambia. Dopo una forte pressione chiudono le Aquile nei loro 22 e Pinni S. schiaccia al centro dei pali e in seguito alla trasformazione si portano sul 10 a 7. Il Pesaro prende ulteriore forza da questa segnatura e comprimono le Aquile nella loro metà campo riuscendo proprio allo scadere del primo tempo a violare ulteriormente la meta avversaria, chiudendo il tempo in vantaggio per 12 a 10. Alla ripresa del gioco, Cascone allenatore delle Aquile, mette forze fresche in campo e la gara riprende con i campani che pressano gli avversari. Sforzo che viene premiato al 15’ del secondo tempo con Giordano che realizza la sua seconda meta e con la trasformazione di Mauriello si portano sul 17 a 12. I campani non si fanno trovare impreparati alla rabbia avversaria, controllano e poi realizzano una ulteriore meta con Ilio portandosi sul 22 a 12, raggiungendo il punto di bpnus. La gara continua che vede le squadre giocare a viso aperto. Ci sono vari scontri di gioco, che per la maturità ed educazione dei contendenti, non degenerano. Allo scadere della gara le Aquile passano nuovamente con Brindisi, che schiaccia la palla all’altezza della bandierina, fissando il risultato finale sul 27 a 12.Dopo la doccia, gli atleti si uniscono a pasteggiare e a bere nel terzo tempo per festeggiare insieme come è consuetudine del nostro sport e durante lo svolgimento un giocatore del rugby Pesaro si ergeva su di una sedia ed a nome della sua società e dei giocatori ha ringraziato gli atleti campani per aver giocato con loro e la società per l’ospitalità, invitando tutti a Pesaro per continuare a divertirsi insieme.
AQUILE SVEVE : Muotri, Aiello (Brindisi), Daniele, Ilio, Giordano, Volpe, Mauriello, Cucco, Sebastiano, Di Fraia (Sardone), Ditre, Garcaro (Cristiano), Giacco (Balbi), Palmentieri (Necchi), Verrone (D’Anna), All. Cascone Maurizio
RUGBY PESARO: Barnesi, Primavera, Ugolini (Conti), Garrasi, Ondedei, Magi, Giunti, Pini S., Gennari, Baldini, Sambuchi (Ciccarelli) Carloni, Luzzi, Gargamelli (Ludovico). Pini A., All. Azzolini Domenico
sabato 4 dicembre 2010
Aquile Sveve
venerdì 26 novembre 2010
Partita senza storia tra Partenope Pomigliano e Rugby Fortore (69 a 7)
Pomigliano, 21 novembre ’10
Il buio era già calato ed i riflettori accesi quando l’arbitro, il signor Luca Cerini, ha fischiato la fine della partita che, allo stadio Leone di Pomigliano D’Arco, ha visto di fronte la Partenope Pomigliano seconda in classifica e il Rugby Fortore, ultima della classe, al suo primo anno di serie C.
Un incontro iniziato con oltre mezz’ora di ritardo a causa del ritardato arrivo della squadra beneventana. Nell’attesa del fischio d’inizio, il sole aveva provveduto ad allontanarsi dal campo, le nuvole avevano scaricato un po’ d’acqua e un paio di limpidi arcobaleni avevano disegnato un grande arco da un orizzonte all’altro. Il fischio d’inizio è stato subito seguito da quello della prima meta napoletana realizzata da Francesco Esposito a conclusione di un’azione sull’ala chiusa e, due minuti dopo, è Ferlito a portare a dieci i punti della sua squadra; poi trasforma Ferrante per il 12 a 0. Le premesse per una partita tutta in discesa ci sono tutte, anche se, prima del decimo minuto il Fortore, approfittando di qualche errore di troppo dei ragazzi del Pomigliano, accorciano le distanze con una meta trasformata. Il gioco prosegue a fasi altalenanti durante le quali di tanto in tanto riaffiorano gli errori consueti dei Partenopei dei quali gli avversari non sanno profittare e si registrano belle azioni concluse puntualmente in meta. Al 18’ segna Ferrante, al 31’ Salierno e al 37’ Iodice. La prima frazione di gioco termina sul punteggio di 27 a 7 per la Partenope Pomigliano.
All’inizio del secondo tempo, il tecnico Lanna opera le prime sostituzioni: Sessa prende il posto di Finelli nella mischia e Ames e Leonetti sono le nuove ali. Escono Ferrante e Palmiero. L’andamento della partita non cambia a causa di qualche errore di troppo e della smania da parte di qualcuno di privilegiare la giocata personale per conseguire la gloria personale della meta a scapito del più lineare gioco di squadra fatto di aperture ai tre quarti. Poi la maggiore esperienza e consistenza tecnica dei Napoletani prevale e ne scaturiscono diverse mete, tutte molto belle. Il primo a segnare, al 17’, è Ames, velocissimo a puntare prima la bandierina e poi a convergere verso il centro dei pali. La trasformazione dello stesso Ames è un gioco da ragazzi. Finalmente, qualche minuto dopo, sopraggiunge anche la tanto sospirata meta di Galvagno con la palla deposta in mezzo ai pali a conclusione di un’azione sviluppasi per le linee centrali. Questa volta della trasformazione si occupa Ambrosio che non fallisce. Passano cinque minuti e Ames è doppiamente protagonista: fa meta e si infortuna. Una sospetta lussazione alla spalla lo costringe ad uscire dal campo sorretto dagli infermieri e viene condotto all’ospedale per gli accertamenti necessari. Al suo posto entra Di Massa. Un po’ prima Esposito e Celardo escono sostituiti da Pasquale Trotta e da Chiaiese.
La partita, intanto prosegue con la trasformazione ad opera di Cardinale e con le incursioni che si fanno sempre più frequenti dei giocatori partenopei verso la meta avversaria. C’è gloria per tutti: per Iodice che opera una velocissima serpentina tra un gruppo di avversari e depone tra i pali. Sua è anche la trasformazione. Passano ancora cinque minuti e questa volta l’azione parte da lontano, tre passaggi dalla mischia verso l’ala e Leonetti è lanciato; davanti a lui c’è quasi metà campo a separarlo dall’area di meta nella quale va a deporre la palla, proprio al centro. La trasformazione è di Cardinale. L’ultima meta arriva quasi allo scadere e premia Cardinale che lascia la trasformazione a Ambrosio.
Ancora qualche battuta e la partita finisce. Tutti al centro per il cerchio di saluto e il corridoio. La partita è stata combattuta al di là di quanto non dica il punteggio finale del quale sugli spalti e anche a bordo campo si era persa la precisa cognizione. Qualche scintilla per qualche durezza di troppo mal sopportata, ma, a centro campo e durante il terzo tempo, il clima è quello tipico delle partite di rugby con la birra a dissetare le gole secche di giocatori, tecnici e dirigenti.
Il punteggio finale registrato dall’arbitro è stato di 69 a 7 per la Partenope Pomigliano che mantiene il suo secondo posto in classifica.
Formazione
Ambrosio, Galvagno, Ferrante (dal 41’ Ames, dal 63’ Di Massa), Esposito F (dal 60’ Trotta P.), Palmiero (dal 41’ Leonetti), Cardinale, Iodice, Salierno, Celardo (dal 60’ Chiaiese), Ferlito (dal 60’ Iacono), Scafaro, Coppola, Finelli(dal 41’ Sessa), Gargiulo, Stochel.
Leonardo Leonetti
22/11/2010 Battipaglia
Battipaglia- Nessuna partita disputata nell’ultima domenica di campionato né per il Rugby club Battipaglia né per l’under 16 che, a causa di svariati problemi, hanno dovuto rinviare gli incontri.
La partita contro il Nuceria si sarebbe dovuta disputare allo Stadio Pastena di Battipaglia ma data l’inagibilità dello stabile, il team battipagliese non ha potuto ospitare la squadra avversaria; lo stesso dicasi per quest’ultima che, a causa dei medesimi problemi, non ha potuto accogliere gli altri giocatori.
L’inagibilità dello Stadio Pastena è stata già da lungo tempo denunciata a chi di dovere che, almeno per il momento, continua a fare orecchie da mercante. Un ulteriore problema è sicuramente sopraggiunto a causa della mancanza d’acqua che negli ultimi tempi sta paralizzando l’intera cittadina, ma le incognite sul funzionamento dello Stadio principale della città, restano comunque molte. E ovviamente a risentire di tutta la situazione sono i giocatori: partite rinviate e non solo. Anche gli allenamenti sono stati pressoché sospesi a causa della crisi idrica che, come si è detto, lascia pressoché all’asciutto anche lo Stadio Sant’Anna, dove normalmente si svolgono gli allenamenti. Si prevedono quindi grandi sacrifici per i ragazzi del Presidente Leo che dovranno giocare ben tre partite in cinque giorni, causa recuperi, perfino il giorno dell’ Immacolata.
Ma i battipagliesi non demordono e continuano con la grinta che li contraddistingue, nonostante le avversità, a credere e a lottare per la propria squadra.
di Katia Dati