martedì 3 maggio 2011

Aquile - Vesuvio

L’EDUCAZIONE SPORTIVA: GRANDE ASSENTE NELLA PRIMA GIORNATA DELLA COPPA CAMPANIA NELLA GARA TRA LE AQUILE SVEVE E IL RUGBY VESUVIO.
di Tommaso Balbi
Bisogna essere complici per giocare nella stessa squadra. Bisogna che si istauri un’amicizia che ti porti ad aiutare e non a rimproverare il compagno che sbaglia. Bisogna che i più esperti prendano per mano i meno esperti e li guidino e li consiglino. Bisogna far apprendere l’educazione sportiva. Bisogna che si comprenda che l’arbitro va rispettato in tutte le sue decisioni, altrimenti con le proteste si danneggia la propria squadra che ha faticato ad arrivare sotto l’area di meta avversaria, e solo perché qualcuno si sente il diritto di lamentarsi, per di più su un fallo che l’arbitro gli ha fischiato a favore, avere calcio girato ed espulsione di 10’. Quanto di negativo nell’educazione sportiva può esserci, si è manifestato nella gara di coppa Campania giocata oggi 1 maggio 2011 tra le formazioni Aquile Sveve (rinforzate da qualche elemento della Partenope Pomigliano) e il Vesuvio rugby. La partita, vinta dalle Aquile per 49 (altre fonti dicono 55) a 0 ha mostrato tutti i sintomi di ciò su elencato. È pur vero che in campo forse i più esperti erano i giovani delle Aquile, perché come ha asserito il mio amico Francesco Salemme, nonché presidente del Vesuvio, i suoi ragazzi sono 3 anni che giocano (eccetto i fratelli Tagle che sono stati dichiarati patrimonio mondiale dall’Unesco) mentre tra le Aquile ci sono elementi che hanno iniziato a giocare quando ancora non avevano 6 anni , però è anche vero che Luca Cataldo e lo stesso Francesco fanno di tutto per trasmettere la loro educazione sportiva ai propri ragazzi. Ragazzi che forse soffrono la sindrome del dott. Jekill e mister Hyde educatissimi e allegri fuori dal campo, scapestrati (sportivamente parlando e detto solo per l’atteggiamento sportivo e non personale) e irritabili nell’ambito della gara. Naturalmente ciò che si è rilevato compete anche in parte le Aquile, perché l’educazione sportiva a volte viene lasciata negli spogliatoi e qualche giocatore ne fa le spese lasciando la squadra in 14 per 10’ in modo stupido. Speriamo che almeno faccino tesoro degli errori e non li ripetano per il prosieguo. A fine gara, parlando con Francesco Salemme ho notato il suo disappunto per la gara, ma non per il risultato, bensì per l’atteggiamento tenuto dai suoi giocatori durante lo svolgimento. Devo dire che non conoscevo i ragazzi del Vesuvio, e se dovessi dare una opinione per il gioco espresso, è senza dubbio negativa, ma per la ventata di freschezza e gaiezza che i sostenitori e sostenitrici hanno portato e per l’incitamento che hanno dato ai loro compagni, è certamente una opinione positiva, perché il vero spirito rugbista si è visto sugli spalti e non in campo. Le Aquile, rinforzate da qualche elemento della Partenope Pomigliano, hanno espresso un gioco più corale; compatti nelle mischie, attenti nella difesa ma distratti nell’ultimo passaggio della palla. È questo il punto su cui Maurizio Cascone deve lavorare se vuole progredire ulteriormente con la sua squadra, però bisognerebbe che i ragazzi si allenassero insieme per permettere che ciò si avveri.
Sia Luca Cataldo che Maurizio Cascone, hanno usufruito di tutti i giocatori a loro disposizione.

AQUILE SVEVE
D’Anna, Prione, Balbi, Ditrè, Budetta, Ferlito, Chiaiese, Muzzillo, Sebastiano, Volpe, Palmiero, P.Daniele, Antonelli, S.I.Daniele, Muotri.
Giacco Quattromani, Cristiano, Buglione, E..Antonelli, Giordano, Palazzi.

Allenatore: Maurizio Cascone


ASD RUGBY VESUVIO
Davali, D’Amore, Turco, Tagle E., Ferrante, Ascione, Liberti, Tarantino, Iovine, Marino, Mazzocchi, Carotenuto, Tagle S., Raffone;
Augaes, Porritelli, Raiola, Martino, Beccamanzi, Battiloro, Fragliasso.

Allenatore: Cataldo Luca

ARBITRO: Vincenzo Chirichella

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